I biofilm si formano ovunque l’acqua è in circolo, anche negli impianti di acqua potabile, dove solitamente non rappresentano un problema che ne influenza la qualità. In caso di crescita eccessiva, tuttavia, i biofilm possono diventare terreno fertile per germi nocivi per la salute umana, come la Legionella e la Pseudomonas Aeruginosa. Stagnazione e temperatura dell’acqua compresa tra i 20°C e i 50°C favoriscono la crescita batterica. Queste condizioni si realizzano, ad esempio, in appartamenti vuoti, in caso di scarso utilizzo degli impianti nonché nei rami morti. Problemi igienici dovuti a una proliferazione batterica eccessiva possono essere evitati mediante una corretta progettazione e successiva gestione degli impianti, mirate a ridurre il rischio di stagnazione e il verificarsi di temperature favorevoli.
Chiunque viene a contatto con il batterio della Legionella tramite inalazione di particelle di aerosol contaminate (per esempio, sotto la doccia o in prossimità di rubinetti) può infettarsi sviluppando una grave forma di polmonite nota come “Legionellosi”. Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, l’incidenza della Legionellosi in Italia nel 2018 è risultata pari a 48,9 casi per milione di abitanti, icon un significativo incremento rispetto all'anno precedente (33,2/1.000.000), così come il numero assoluto di casi. Questa patologia è soggetta a un sistema speciale di sorveglianza che raccoglie in un apposito Registro Nazionale la lista di tutti i casi che sono segnalati. Nelle persone più deboli l’acqua, in cui prolifera la Pseudomonas, può causare polmonite, infezioni di ferite e del sangue. Legionella e Pseudomonas Aeruginosa si moltiplicano in presenza di biolfilm, stagnazione e temperature dell’acqua comprese tra 20 e 50°C.
La garanzia della qualità dell’acqua potabile negli impianti domestici è oggetto di varie ordinanze, norme e regolamenti. In Italia è in vigore il Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, e relativi aggiornamenti, a recepimento della Direttiva Europea 98/83 CE. Questa Direttiva, in vigore da oltre vent’anni, sarà a breve sostituita dalla nuova Drinking Water Directive 2020 (DWD) che diventerà il nuovo riferimento legislativo europeo in materia di acqua potabile. Obiettivo di questa nuovo documento è minimizzare l’impatto dell’inquinamento sulla salute umana e aumentare la fiducia dei consumatori rispetto all’acqua distribuita al rubinetto domestico. L’inserimento di nuovi limiti per la Legionella e il Piombo tra i parametri che definiscono la qualità dell’acqua potabile è tra le principali novità introdotte in tal senso.
Le principali norme di riferimento per la progettazione degli impianti sanitari sono:
Se vengono rispettate le prescrizioni contenute nelle leggi, nei regolamenti e nelle norme tecniche vigenti, sarà possibile soddisfare i requisiti principali per un’erogazione igienica di acqua potabile. In tal caso anche i progettisti, gli installatori idrosanitari e gli utilizzatori opereranno in tutta sicurezza dal punto di vista legale.
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